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Scuola e televisione: il declino dell'Italia.

ISBN: 9788896703342
Autore: ANGELO CONFORTI
Titolo: SCUOLA E TELEVISIONE: IL DECLINO DELL’ITALIA
Sottotitolo: LA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA E DEL PENSIERO CRITICO
Collana: EDUCAZIONE
Prezzo: 15,00
Genere: SAGGIO

Valutazione: Nessuna valutazione
Prezzo:
Prezzo di vendita: 15,00 €
Prezzo di vendita IVA esclusa: 15,00 €
Anno di edizione: 2010
9788896703342
  • 9788896703342
Descrizione

IL LIBRO

Raccolta di saggi sulle cause principali del crollo economico-culturale del nostro Paese, che è ostaggio di un disegno strategico teso al controllo a tempo indefinito del potere tramite i più influenti mezzi d'informazione, e che vede sempre più ridursi gli investimenti per la scuola, la cultura e la ricerca scientifica che sono dei temuti 'nemici' per chi odia confrontarsi con il pensiero libero.

 

Prefazione

L’Italia non è stata soltanto la culla di un’antica civiltà.

In Italia dal Trecento, forse anche prima, è nata la civiltà moderna, quella che si è poi diffusa in tutto il mondo e che ancor oggi domina il pianeta.

In Italia nella seconda parte del Medioevo erano già nate le Università. In quella di Bologna, ad esempio, vennero ripresi gli studi giuridici, su cui si fondano le istituzioni delle democrazie moderne.

In Italia durante l’Umanesimo, grazie a Marsilio Ficino, Guarino Veronese e altri sono nate le Accademie, le scuole moderne e le biblioteche pubbliche.

In quell’epoca, per merito di Niccolò Cusano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e altri sono state elaborate le idee di libertà di pensiero, di tolleranza, di dialogo tra tutti i popoli del mondo.

In Italia c’è stato il fiorire spettacolare del Rinascimento, con la sua letteratura e la sua arte, conosciute in ogni angolo del pianeta.

In Italia è nata una nuova concezione dell’universo con Giordano Bruno e Niccolò Copernico (che era polacco ma ha studiato in Italia e si è laureato a Ferrara).

In Italia con Galileo Galilei è iniziata la Rivoluzione scientifica: l’idea stessa di ricerca scientifica è stata avviata nel suo laboratorio e portata avanti dai suoi allievi, Torricelli e Viviani.

Tutto questo è accaduto anche grazie a uomini politici illuminati, che destinavano risorse finanziarie ingenti per promuovere la cultura e la scuola, come Cosimo il Vecchio de’ Medici e Lorenzo il Magnifico, i duchi di Mantova, i dogi di Venezia, gli Aragonesi, Lionello ed Ercole d’Este duchi di Ferrara, i Visconti e gli Sforza (i veri titolari del Biscione).

Per quasi tre secoli la civiltà italiana ha espresso il massimo di ciò che è creatività e intelligenza, con figure come Dante, Petrarca, Boccaccio, Boiardo, Ariosto, Tasso, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, ecc.

Era l’età dei giganti, come l’ha chiamata Engels.

Tutto il mondo ci deve la nascita della modernità.

L’Illuminismo è stata la continuazione del Rinascimento. La rivoluzione inglese, la rivoluzione francese, quella americana si sono ispirate ai valori nati in Italia.

Oggi il nostro Paese è giunto quasi al termine di un lungo periodo di declino, che lo vede tra gli ultimi al mondo nell’investimento di risorse per la scuola, la cultura, la ricerca scientifica.

Questa raccolta di saggi vuole fare una diagnosi dell’unica vera causa, la più profonda, del declino italiano: il tradimento della sua vocazione più intima, che ne ha fatto la culla della modernità; il bisogno di allargare costantemente i confini della conoscenza, quell’esigenza che echeggia, alla svolta da cui nasce l’età moderna, nei versi di Dante: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».

 

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IL LIBRO

Raccolta di saggi sulle cause principali del crollo economico-culturale del nostro Paese, che è ostaggio di un disegno strategico teso al controllo a tempo indefinito del potere tramite i più influenti mezzi d'informazione, e che vede sempre più ridursi gli investimenti per la scuola, la cultura e la ricerca scientifica che sono dei temuti 'nemici' per chi odia confrontarsi con il pensiero libero.

 

Prefazione

L’Italia non è stata soltanto la culla di un’antica civiltà.

In Italia dal Trecento, forse anche prima, è nata la civiltà moderna, quella che si è poi diffusa in tutto il mondo e che ancor oggi domina il pianeta.

In Italia nella seconda parte del Medioevo erano già nate le Università. In quella di Bologna, ad esempio, vennero ripresi gli studi giuridici, su cui si fondano le istituzioni delle democrazie moderne.

In Italia durante l’Umanesimo, grazie a Marsilio Ficino, Guarino Veronese e altri sono nate le Accademie, le scuole moderne e le biblioteche pubbliche.

In quell’epoca, per merito di Niccolò Cusano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e altri sono state elaborate le idee di libertà di pensiero, di tolleranza, di dialogo tra tutti i popoli del mondo.

In Italia c’è stato il fiorire spettacolare del Rinascimento, con la sua letteratura e la sua arte, conosciute in ogni angolo del pianeta.

In Italia è nata una nuova concezione dell’universo con Giordano Bruno e Niccolò Copernico (che era polacco ma ha studiato in Italia e si è laureato a Ferrara).

In Italia con Galileo Galilei è iniziata la Rivoluzione scientifica: l’idea stessa di ricerca scientifica è stata avviata nel suo laboratorio e portata avanti dai suoi allievi, Torricelli e Viviani.

Tutto questo è accaduto anche grazie a uomini politici illuminati, che destinavano risorse finanziarie ingenti per promuovere la cultura e la scuola, come Cosimo il Vecchio de’ Medici e Lorenzo il Magnifico, i duchi di Mantova, i dogi di Venezia, gli Aragonesi, Lionello ed Ercole d’Este duchi di Ferrara, i Visconti e gli Sforza (i veri titolari del Biscione).

Per quasi tre secoli la civiltà italiana ha espresso il massimo di ciò che è creatività e intelligenza, con figure come Dante, Petrarca, Boccaccio, Boiardo, Ariosto, Tasso, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, ecc.

Era l’età dei giganti, come l’ha chiamata Engels.

Tutto il mondo ci deve la nascita della modernità.

L’Illuminismo è stata la continuazione del Rinascimento. La rivoluzione inglese, la rivoluzione francese, quella americana si sono ispirate ai valori nati in Italia.

Oggi il nostro Paese è giunto quasi al termine di un lungo periodo di declino, che lo vede tra gli ultimi al mondo nell’investimento di risorse per la scuola, la cultura, la ricerca scientifica.

Questa raccolta di saggi vuole fare una diagnosi dell’unica vera causa, la più profonda, del declino italiano: il tradimento della sua vocazione più intima, che ne ha fatto la culla della modernità; il bisogno di allargare costantemente i confini della conoscenza, quell’esigenza che echeggia, alla svolta da cui nasce l’età moderna, nei versi di Dante: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».